La Saggezza dei Chakra e dei loro Elementi

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La Saggezza dei Chakra e dei loro Elementi

LA RELAZIONE TRA GLI ELEMENTI

Secondo la filosofia del Samkhya siamo composti dai 5 elementi che sono manifestazioni del mondo materiale.

Secondo questa scuola di pensiero, dalla quale discendono sia lo yoga che l’ayurveda, questi elementi li possiamo trovare nella natura ma anche in noi stessi, infatti i nostri corpi ne sono composti.

Tutti gli Elementi non sono separati ma sono strettamente correlati gli uni agli altri e queste correlazioni danno vita alle varie manifestazioni della natura.

Alcuni Elementi non si uniscono mai e si respingono. Per esempio fuoco e acqua non possono stare insieme, ma per esistere devono essere separati.

Tuttavia nessuno dei due dovrebbe prevalere nel corpo perché troppo fuoco produrrebbe infiammazione, mentre troppa acqua provocherebbe indigestione.

Alcuni Elementi invece possono coesistere tranquillamente. Basti pensare alla terra e l’acqua oppure all’aria ed al fuoco.

Altri ancora possono addirittura cooperare come ad esempio l’aria che alimenta il fuoco.

Secondo l’ayurveda quando tutti gli Elementi nel corpo sono in equilibrio l’organismo sperimenta benessere ma quando uno o più elementi prevalgono a discapito di altri iniziano a nascere degli squilibri che possono sfociare in disturbi o vere e proprie malattie.

I 5 Elementi testimoniano che l’universo e’ fatto di energia ed intelligenza che può assumere diverse forme.

Se ci pensiamo bene però i modi in cui la materia si può manifestare sono innumerevoli ma per avere un sistema su cui lavorare lo yoga e l’ayurveda suddividono queste manifestazioni in 5 gruppi:

terra, acqua, fuoco, aria e spazio.

 

TERRA

 Siamo composti di terra e ci siamo sempre in contatto per mezzo delle gambe.

Nella vita è importantissimo stabilire un ottimo contatto con questo elemento e radicarsi bene a terra perché solo così si può andare avanti.

Qualsiasi cosa senza questo radicamento, come ad esempio un albero senza le sue radici o una casa senza le fondamenta stabili, sarebbe instabile e crollerebbe presto.

La stessa cosa è valida per la nostra vita.

Quando non siamo ben radicati, perdiamo il contatto con il momento presente, sogniamo ad occhi aperti e così creiamo un futuro e delle situazioni spesso precarie. Quando succede questo probabilmente abbiamo uno squilibrio a livello del primo chakra.

Molte persone infatti non riescono andare avanti e trovare la loro strada perché non sono ben radicati, probabilmente perché non hanno trovato le loro radici.

Solo se abbiamo una base ben stabile possiamo innalzarci verso il cielo.

Un albero può diventare forte ed alto solo se ha le radici solide, altrimenti sarebbe spazzato via al primo colpo di vento.

L’elemento terra, prithvi, è caratterizzato da compattezza, rigidità, fermezza e solidità.

Dal punto di vista fisiologico la terra è responsabile della fisicità del corpo e di tutte quelle strutture che hanno le precedenti qualità come le ossa, i muscoli, i tendini etc.

Il senso collegato alla terra è l’olfatto.

Come sicuramente saprai ogni elemento corrisponde ad un chakra ed in questo caso l’elemento terra può essere ritrovato nel 1° chakra, muladhara.

Alcune posizioni yoga che lavorano su questo elemento sono Tadasana, Vrksasana e anche Adho Muha Svanasana.

Per sentire questo elemento durante la propria pratica è importante avere una stabilità fisica, sentire che ogni parte del corpo è collegata alle altre e che tutto insieme supporta l’intero organismo.

Se il corpo è stabile, fermo e compatto anche la mente si trova in uno stato di quiete.

Apertura della pratica con TERRAFERMA:

I tappetini yoga sono la “terraferma” e vengono sparpagliati per la stanza come isole.

I bambini danzano come se nuotassero. Vanno sul tappetino isola quando l’insegnante dà il segnale “Terraferma” e aggiunge “Scende un ANGELO sulla terra” oppure “ Cresce un ALBERO sulla terra” oppure “Sei la MONTAGNA più alta della terra” “E’ caduto un libro a terra” “Striscia un SERPENTE sulla terra” e cosi via.

Pratica dedicata alle Asana in Piedi, anche di Equilibrio.

Storia dedicata: l’albero che cresce e la foglia

Siamo in un bosco ed ogni bambino è un albero ma prima di essere un albero percorriamone la crescita.

Giù, accoccolati con le braccia che stringono le ginocchia e la testa bassa, rappresentiamo il piccolo seme raccolto nel grembo della Madre Terra.

Adesso il calore del sole spinge il piccolo seme ad uscire dalla terra e noi raddrizzeremo le gambe, le mani giunte e la testa ancora verso il basso come il piccolo germoglio che esce con forza dal terreno.

Poi il germoglio crescerà e noi ci raddrizzeremo.

Le mani giunte si alzeranno fino sopra la testa e si apriranno a formare i primi ramoscelli, rappresenteremo le foglie che si muovono al vento.

Eseguite questo esercizio prima lentamente per illustrare bene tutti i vari passaggi, poi ripetetelo più velocemente abbinando una respirazione ampia e completa.

Posizione finale di rilassamento in foglia.

 

ACQUA

L’acqua, apas, e’ fluida, senza forma (prende la forma del suo contenitore) ed è caratterizzata dal movimento. È meno densa di un solido ma si espande fino a riempire completamente lo spazio. È creativa, amplifica e trasmette il suono.

Nel corpo governa i sistemi circolatorio e linfatico, reni e genitali.

Le caratteristiche psicologiche sono: spontaneità, emotività, morbidezza, armonia ed adattabilità.

Il senso collegato all’acqua è il gusto.

Il chakra che rappresenta questo elemento è il 2°: Svadhisthana.

L’elemento del secondo chakra è l’acqua.

Questa è fluida, senza forma ed è caratterizzata dal movimento.

È meno densa di un solido ma si espande fino a riempire completamente lo spazio. È creativa, amplifica e trasmette il suono.

Proprio perchè la caratteristica principale di questo elemento è il movimento, nella pratica possiamo ritrovare questo aspetto nel vinyasa, cioè il movimento sincronizzato con il respiro.

Possiamo percepire l’elemento acqua quando facciamo un movimento fluido, delicato e senza sforzo tra una posizione e l’altra. E’ importante che il movimento sia ripetuto più volte e che sia fatto a ritmo del proprio respiro.

Il movimento dell’acqua è associato anche al cambiamento, un’altra caratteristica correlata a svadhisthana.

Il primo chakra infatti è caratterizzato da stabilità, radicamento e fermezza, mentre nel secondo ritroviamo caratteristiche opposte come il flusso, il mutamento, l’adattamento e il lasciar andare.

Lavora con l’Elemento Acqua, insegnando al bambino che tutto nella vita è soggetto al cambiamento, che “ in un fiume, non ci si bagna mai due volte i piedi con la stessa acqua” che la vera forza non stà nell’opporre resistenza, ma nel fluire armoniosamente con i cambiamenti che la vita ci propone per crescere.

Aiuta il bambino ad ascoltare le sue emozioni.

Apertura della pratica con “OGGI MI SENTO”:

Si apre il cerchio chiedendo a ogni bambino “Come ti senti oggi ?!?”…la risposta può essere solo positiva “Oggi mi sento calmo” oppure “sereno, gioioso, forte, potente, generoso, altruista, concentrato, determinato, leggero”.

A seconda della risposta, si sceglie insieme un asana che rappresenta la qualità e la si raffigura.

FUOCO

Il fuoco, agni, viene identificato come simbolo di luce, di calore, luce, di energia e di trasformazione.

Si muove verso l’alto, riscalda, illumina, brucia, purifica, distrugge, stimola il movimento e l’attività, focalizza, concentra ed è difficile da controllare.

Nel corpo governa il sistema muscolare, digestivo, l’impulso elettrico del cuore e l’aspetto di “combattimento” del sistema immunitario.

Le caratteristiche psicologiche sono: determinazione, coraggio, energia, potere, vitalità, centratura, lucidità, velocità.

Il senso collegato al fuoco è la vista.

Il chakra che rappresenta questo elemento è il 3°: Manipura.

Possiamo percepire questo elemento quando facciamo tutte le posizioni che lavorano sulla zona addominale e possiamo sentire come una sorta di calore che si sviluppa nella zona intorno all’ombelico.

Un altro aspetto della pratica che è collegato a questo elemento è il fatto di “muoversi dal nostro centro” che si trova nell’addome, cioè ogni movimento dovrebbe avvenire dal centro del corpo verso la periferia.

Per fare questo in maniera più efficace possiamo usare i cosiddetti bandhas, in particolare Uddiyanabandha e Mulabandha.

Nel primo chakra, associato alla terra, abbiamo trovato il radicamento e la stabilità, nel secondo chakra, associato all’acqua, abbiamo conosciuto il movimento ed il cambiamento.

Nel terzo chakra invece si va oltre questi due elementi perché quando la materia si unisce al movimento ecco allora che si sprigiona l’energia. Basta pensare a due bastoncini che sfregati assieme creano una scintilla che è in grado di accendere un fuoco.

E’ proprio grazie a questo elemento che dalla materia si passa a luce, al calore e all’energia dinamica.

Il fuoco è associato al processo fisico della combustione ma nel nostro corpo questo fenomeno corrisponde al metabolismo. Lo  possiamo ritrovare sia nella digestione dei nutrienti che avviene nell’apparato digerente sia a livello di metabolismo cellulare che avviene nelle singole cellule.

Questo elemento è associato anche al fuoco della volontà. Infatti è proprio grazie alla volontà che possiamo liberarci dalle vecchie abitudini, dai schemi mentali e dalle resistenze per abbracciare comportamenti nuovi.

Tutto questo non è facile metterlo in atto, ma una volta superati gli ostacoli iniziali le difficoltà saranno minori.

Non è facile accendere il fuoco, ma una volta accesso basta solo alimentarlo. La stessa cosa accade con lo yoga.

Ogni praticante dovrà affrontare grandi difficoltà agli inizi del proprio viaggio, ma una volta che il terzo chakra inizia a lavorare bene gli ostacoli saranno minori.

ARIA

L’aria, vayu, e’ un gas. Le sue proprietà sono espansione, leggerezza, movimento, intangibilità, assenza di forma.

L’aria tende a salire e a muoversi in correnti.

Nel corpo governa il sistema respiratorio. Le caratteristiche psicologiche sono: leggerezza, apertura agli altri, tranquillità, chiarezza, serenità.

Il senso collegato all’aria è il tatto.

Il chakra che rappresenta questo elemento è 4°: Anahata.

L’aspetto della pratica che più rappresenta l’elemento aria è il pranayama, cioè il processo mediante il quale lavoriamo sulla qualità del respiro.

Grazie al pranayama infatti la respirazione diventa lenta, liscia e senza sforzo. Questo poi si ripercuote direttamente sulla mente che diventa con il tempo più quieta.

Possiamo percepire questo elemento nella nostra pratica ponendo l’attenzione costante sulla respirazione.

Anahata si trova al centro del sistema dei chakra ed è un centro molto importante perché permette di integrare sia i chakra inferiori che quelli superiori.

Questo centro energetico è associato al timo, al cuore, ai polmoni e se squilibrato può dare origine a problemi fisici correlati con questi organi.

L’Elemento Aria è il meno denso tra tutti gli elementi fisici correlati ai primi 3 centri energetici.

La terra infatti è pesante ed ancorata al terreno, l’acqua è fluida ma rimane sul fondo, il fuoco tende verso l’alto ma è sempre ancorato a ciò che lo alimenta.

L’aria invece è leggera, libera e si disperde occupando tutto l’ambiente.

Questo elemento si comporta così perché la sua caratteristica principale è il movimento.

Esternamente il movimento dell’aria viene percepito attraverso la pelle che è l’organo più grande del corpo umano. All’interno del corpo invece l’aria è percepita attraverso le mucose interne.

L’aria è l’elemento che governa la respirazione e attraverso questo processo l’aria entra nei polmoni, da qui passa nel sangue sotto forma di ossigeno ed infine arriva a tutte le cellule del corpo.

In sanscrito anahata significa “non ferito, non colpito, pulito, fresco“.

Lo possiamo trovare all’altezza del cuore, nel centro del petto e corrisponde al ganglio nervoso chiamato plesso cardiaco.

E’ anche responsabile della salute del cuore e del timo.

Il simbolo di anahata è un fiore di loto con 12 petali all’interno del quale ci sono 2 triangoli che si intersecano e formano una stella a 6 punte, conosciuta anche come la stella di David .

Il triangolo verso l’alto rappresenta la materia che si eleva mentre quello verso il basso sta a significare invece la discesa dello spirito. Le sei punte di questa stella simboleggiano anche tutti gli altri chakra al centro dei quali si trova quello del cuore.

Il colore di questo centro è il verde ed il senso correlato è il tatto.

E’ il chakra che è responsabile dell’amore ed è proprio da questo centro che hanno origine sentimenti come il dolore, la gioia, il perdono, la compassione, la sofferenza, la pace interiore e l’amore incondizionato.

SPAZIO/ETERE

L’etere, akasha, e’ illimitato e vuoto ma potenzialmente contiene tutto, contiene ed è contenuto, ci dà un senso di espansione.

Nel corpo governa il sistema nervoso. Le caratteristiche psicologiche sono calma, presenza, abbandono, libertà, distacco coinvolto, aumento della sensibilità, ricettività.

Il senso collegato all’etere è l’udito.

Il chakra che rappresenta questo elemento è 5°: Vishudda.

L’aspetto della pratica che più rappresenta questo elemento è la presenza e la piena consapevolezza del momento presente che dovrebbe esserci non solo quando si fa yoga ma in ogni cosa che si fa nella vita.